venerdì 25 gennaio 2013

Vela di luce


Prendete una fetta di legno con corteccia e tutto, e con della carta vetrata lisciate la superficie superiore e inferiore della vostra base d’appoggio. Pulite bene la superficie per non lasciare polvere di legno sopra, a questo punto passate 2 mani di flatting per legno. Far asciugare.
Applicate i feltrini (i più piccoli che trovate) sotto la base, in modo da evitare possibili graffi sul piano di appoggio della lampada.
Prendete adesso un ramo di edera rampicante, scegliete un ramo sufficientemente grosso, con gli intrecci che più vi piacciono (calcolate di iniziare a staccarlo dall’albero a cui è attaccato almeno un 30 cm sopra e sotto dal pezzo che avete scelto perché tende a rompersi facilmente), mettetevi dei guanti per non macchiarvi le mani e togliete la buccia esterna dall’edera in modo da lasciare solo il legno pulito. Fate asciugare. Passate un paio di mani di flatting anche sul ramo di edera e fate asciugare. Praticate due fori sulla base di appoggio/fetta di legno, uno della grandezza necessaria per incastrare la base del ramo di edera e l’altro per il materiale elettrico. Montate sulla fetta di legno il kit per le lampade (grazie babbo!!!), io ho inoltre preso un altro legnetto e me lo sono fatto forare sempre dal babbo per usarlo come ulteriore supporto della lampadina (questa si chiama colpo di vento, io l’ho comprata parecchio tempo fa ma ho visto che adesso della stessa forma la fanno anche a risparmio energetico).
Con la colla vinilica leggermente diluita con acqua attaccate la carta di riso al ramo di edera. Fate asciugare bene. Poi incastrate il ramo nella base di appoggio della vostra lampada, e ora godetevi la vostra luce preferita.
A me sembra bellissima



martedì 22 gennaio 2013

Delicatessen

In attesa di termine due nuovi lavoretti da postare, questo è un vecchio lavoretto che prende ispirazione un po’ da un’altra tegola e un po’ dalle miniature.
È una tegola di un negozio di gastronomia, con opzione fronte/retro e con tanti dettagli in miniatura
Alcune cose le ho comprate, le altre sono realizzate da me: il cotechino, le baguette, le salsiccine,  la schiacciata, i tortellini, il salamino. Anche i salumi sulla mensola sono fatti da me come la granata sull’angolo e il contenuto dei barattolini sulla mensola a destra.
Da notale le piastrelle disegnate a mano una per una J e il nido delle rondini  








Alla prossima...

venerdì 11 gennaio 2013

A due piani

Una cosa che mi piace da matti sono le tegole, infatti ne ho in mente una nuova che intendo realizzare prossimamente, non appena avrò finito quei 200 lavori che ho a mezzo…
Questa è la prima che ho fatto dotata di terrazzino e finestrelle non mi ricordo da dove è nata l’ispirazione ma è stato un fulmine a ciel sereno…
Per realizzarla ho comprato dei kit con alcune strutture già pronte (porte, finestre, mensoline, ecc) e altre cosine tipo le tegoline per il tetto
Realizzare il tutto con le proprie mani dà sicuramente maggiore soddisfazione ma con questi kit si risparmia tantissimo tempo e il risultato è molto bello ed è poi possibile comunque dare un tocco personale ed effettuare piccole modifiche
La cosa più difficile è stato modellare le porte ecc per adattarle all’andamento rotondeggiante della tegola, poi si tratta solo di assemblare
Ps: il terrazzino è stato fatto con la creta, anche qui ho avuto delle difficoltà perché dopo l’asciugatura la creta si è molto ritirata (il problema è capire come si ritira) non adattandosi più molto bene alla forma della tegola. La prossima volta farò uno studio maggiore per realizzare tali parti.
A presto 





 queste ultime due immagini l'ho fatte al buio e rendono poco il colore della tegola


mercoledì 9 gennaio 2013

Orologio da parete

Eccomi qua, dopo la pausa natalizia si torna alle normali attività:
l’idea di quest’orologio l’ho presa da una rivista, lì la superficie era di smalto, ma non avendo il fornetto per cuocerlo, ho deciso di utilizzare della normale vernice da découpage con effetto cangiante, ovviamente il risultato è un altro, non c’è quell’effetto specchio, ma il tutto mi piace lo stesso.
La base è un cerchio di rame, tagliato dal mio babbo come del resto il foro per far passare il meccanismo dell’orologio.
Poi ho lavato con acqua e sapone liquido (quello da piatti) il rame, per togliere eventuali residui di polveri e ho fatto asciugare.
Ho steso un paio di mani di base di fondo gesso opaco, per uniformare la superficie e poi due pani di vernice cangiante, facendo asciugare sempre fra un mano e l’altra.
Quando la seconda mano era ancora asciutta ho preso dell’ombretto dorato in polvere (aveva anche un pochino di azzurro dentro-residuato bellico di non so quanti anni) e l’ho cosparso sopra.
Con delle pinzette tonde e il filo di rame ho fatto i numeri (non sono carini??)
Una volta asciutto il tutto, ho inserito il meccanismo dell’orologio e poi con l’attak ho attaccato i numeri e le perle di vetro.  
Ed eccolo qua: